Regia: Ninni Bruschetta, Francesco Calogero, Donald Ranvaud
Produzione, soggetto e sceneggiatura: Ninni Bruschetta, Francesco Calogero, Donald RanvaudPersonaggi e interpreti
Virginia De Winter: Jessica Forde
Boris Devereaux: Patrick Bauchau
Carlo: Ninni Bruschetta
Ettore: Antonio Caldarella
Gianfranco: Antonio Alveario
Donald: Donald Ranvaud
Petronius: Peter Berling
Cugino Pino: Maurizio Puglisi
Nathalie Soumaya: Nathalie Roche
Annamaria: Lella Costa
Piperni: Giovanni Moschella
Cordiè: Tatti Sanguineti
Direttore del Festival: Sandro Anastasi
Esibizionista: Francesco Calogero
Oberon: Roberto De Francesco
Giovanni Montefiori: Maurizio Marchetti
Simonetta: Francesca Tardella
Ballerino: Mario Venutie con (in ordine di apparizione)
Laura Giuliano, Tony Harris, Carmen Panarello, Luiz Fernando Clemente, Roberto Gigante, Diana Soliverdi, Christian Bisceglia, Hubert Byers, Gigi Spedale, Elio Crifò, Santino Caravello, Matteo Bottari, Roberta Macrì, Lisa Pisani, Carmelo Marabello, Daniela Pacetto, Françoise Billoët, Annibale Pavone, Salvatore Ferrara, David Billoët-Bernardin, Barbara Mangione, Rossana D’Angelo, Saveria Manganaro, Fabrizio Gemelli, Massimo Piparo, Guglielmo Margio, Rosario Camilliti, Gianclaudio Attanasio, Franco Cicero, Gérard Foucaux, Tony Pellegrino, Fabio Blandini, Rossana Marchese, Erfan Rashid, Angelo Strano, Simona Strano, Gaetano Laganà, Rosario Trefiletti, Isabella Romeo, Salvatore Manuli, Alberto Artese, Fulvio Gemelli
e con la partecipazione straordinaria di Cyd Charisse, Chris Sievernich, Bob SwaimFotografia: Angelo Strano
Suono in presa diretta: Gigi Spedale
Musica: Giovanni Renzo
Montaggio: Davide Azzigana
Scenografia: Roberta Macrì, Rossana Marchese
Costumi: Antonella Verzera
Aiuto regia: Antonio Caldarella
Assistente alla regia: Christian Bisceglia
Segretaria di edizione: Maria Lucia Serio
Organizzatore generale: Maurizio Puglisi
Direttore di produzione: Gigi Spedale
Segretario di produzione: Rosario Camilliti
Sarto: Renato Ullo
Assistente operatore: Salvatore Renna
Assistente fonico: Mariella Aversa
Microfonista: Gabriele Tonicello
Elettricisti: Eleonora Bongiorno, Antonella Narcisi, Sergio Noè
Macchinisti: Gianclaudio Attanasio, Nino Mangano, Enrico Morales, Giuseppe Morales
Registrazioni musicali: Magic Room, Messina
Tecnico del suono: Daniele Grasso
Assistente di studio: Francesca Camusi
Musiche eseguite da Giovanni Renzo e Daniele Grasso
Voce solista: Francesca Alesci
Scene tratte da Die Sehnsucht der Veronika Voss di Rainer Werner Fassbinder,
per gentile concessione della Laura Gmbh-München
Pellicola: Kodak Eastmancolor
Sviluppo e stampa: Technicolor
Edizione: Albedo, Milano
Sonorizzazione: Doppiaggio Internazionale
Fonico di missaggio: Gianni D’Amico
Titoli e truke: Film Idea, Milano Origine: Italia 1990 – 16 mm (1:1,33) – colore – 93’
Produzione: Nutrimenti Terrestri, Messina
Distribuzione: Biograph
Prima mondiale: 17 novembre 1989, Festival Internazionale Cinema Giovani, Torino (versione da 110’).
Selezionato ai festival internazionali di Smoljan (Bulgaria), Rotterdam, Valencia, Troia (Portogallo), Gerusalemme e la sezione Forum del Festival di Berlino. Distribuito in sala nel 1990 in una versione da 93’.
Sinossi
Durante le riprese di un film ispirato al Faust di Goethe, la troupe e gli attori si interrogano sullo strano caso di Virginia De Winter che, attratta dalla proposta di un ruolo importante, ha abbandonato il set per andare ad incontrare il produttore Petronius, ospite del Taormina Film Festival. Qui però non tutto va per il meglio, dal punto di vista dell’organizzazione. Per supplire alla mancanza di personale, il direttore organizzativo Gianfranco, in accordo con il caotico factotum Donald, assume Ettore e Carlo, due sprovveduti camerieri di un bar, che fanno fatica a integrarsi nelle complesse (e per loro oscure) dinamiche di un festival cinematografico. La situazione precipita vertiginosamente quando Virginia scopre che è stata scelta un’altra attrice per la parte a cui era interessata, e subito dopo Petronius viene trovato morto…
Estratti video
Galleria
Galleria 30 anni
Rassegna Stampa
Alberto Farassino, La Repubblica, 8‐1‐1989
[…] È probabilmente uno dei “tournages” più azzardati e avventurosi degli ultimi ottant’anni di storia del cinema […]
Lietta Tornabuoni, La Stampa, 19‐11‐1989
[…] Un divertimento lieve, comico, sul festival di Taormina 1988, sui suoi organizzatori e retroscena, sui suoi frequentatori più o meno famosi […]
Leonardo Autera, Corriere della Sera, 19‐11‐1989
[…] Sostenuto dal continuo gioco ironico a spese del microcosmo festivaliero […]
Roberto Silvestri, il manifesto, 19‐11‐1989
[…] Un grazioso burlesque che i tre autori non guidano verso la (impossibile) commedia all’italiana o il comico‐demenziale alla Ciccio‐Franco ma per sentieri nuovi […]
Alberto Crespi, L’Unità, 19‐11‐1989
[…] Visioni private ha molti pregi: l’ironia, la cura della sceneggiatura, il tocco lieve, la bella interpretazione dei due “camerieri” Ninni Bruschetta e Antonio Caldarella […]
Paola Jacobbi e Silvia Tortora, Epoca!, 24‐12‐1989
[…] Sono quadretti comici sull’ambiente festivaliero: attrici nevrotiche, giornalisti chiacchieroni, organizzatori casinisti […]
Renzo Gilodi, Rivista del cinematografo, gennaio 1990
[…] Per ritmicità, articolazione molto ben oliata di racconto e leggerezza acuta ed affettuosa circola nel film aria ri‐respirata di Steno, di Camillo Mastrocinque, di Camerini. Una rinnovata ipotesi di commedia di costume? […]
Josè de Matos Cruz, Diario de Noticias, 15‐6‐1990
[…] Visioni Private conferma la feconda e suggestiva creatività della più giovane generazione di autori italiani […]
Franco Cicero, Gazzetta del Sud, 8‐7‐1990
[…] Vi confluiscono cultura cinefilica, sentimenti, un pizzico di “giallo” e comicità. Una commedia dolce‐amara scritta benissimo dagli stessi registi […]
Adriana Marmiroli, Giornale di Sicilia, 28‐7‐1990
[…] In Visioni private si respira una magica aria di passione, di entusiasmo e divertimento collettivo […]
Rosario Lizzio, La Sicilia, 28‐7‐1990
[…] Visioni private rende con allegra spensieratezza ed ironico acume il brulicante mondo degli addetti ai lavori di un festival del cinema […]
Fabrizio Grosoli, Cinecritica, luglio‐settembre 1990
[…] La piccola cronaca di un festival del cinema raccontata con ironia e tenerezza diventa l’esplorazione di una autentica babele di culture e finzioni dove ogni personaggio ancora una volta è caratterizzato da una singolare provvisorietà (il senso anche comico degli incontri impossibili tra personaggi inconciliabili è una delle cose più riuscite del film) […]
Antonio Maraldi, Il Resto del Carlino, 23‐8‐1990
[…] Sembra di trovarsi di fronte ad una megaproduzione, mentre è un “divertissement” a 16 mm […]
Alessandro Rais, L’Ora, 22/23‐10‐1990
[…] Calogero, Bruschetta e Ranvaud legano una serie di quadri e scene gustosi e di smaliziata fattura, che ammiccano con ironia al frequentatore abituale dei festival cinematografici, mettendo alla berlina nevrosi, “tic” e “vizi” […]
Daniela Zanolin, Segnocinema, novembre‐dicembre 1990
[…]Un divertente e pirotecnico lungometraggio sulle vicende, sui tipi, sulle situazioni che accompagnano un festival del cinema […]
Marina Diwan, Il Giornale, 12‐12‐1990
[…] Un film sul cinema, sull’ambiente superficiale e caotico dei festival, che ordisce una trama realistico‐surreale, ricca di allusioni e di gag comiche […]
Antonello Catacchio, il manifesto, 13‐12‐1990
[…] Un agile documentario finto/autentico sul sottobosco festivaliero, un film importante attraversato da presenze importanti […]
Kevin Thomas, Los Angeles Times, 14‐12‐1990
[…] Chiunque abbia mai preso parte ad un festival del cinema non potrà trattenere sorrisi e sogghigni riconoscendosi nello sguardo acuto e malizioso della commedia italiana Visioni private […]
Paolo D’Agostini, La Repubblica, 19‐12‐1990
[…] Visioni private approda alla programmazione d’essai come una piccola, ammirata apoteosi del cinema indipendente […]