Di Thomas Quillardet
Con Barbara Giordano, Lydia Giordano, Graziano Sirressi
Disegno e composizione sonora Filo Q
Luci Andrea Sanson
Regia, scene, costumi Maria Vittoria Bellingeri
Una coproduzione Rosamiranda e Nutrimenti Terrestri Con il sostegno di “Di Terre e di Acque – Luoghi da custodire”, Arti e spettacolo (Aquila, Abruzzo), Sementerie artistiche (Crevalcore, Bo)
Sinossi
Olga e Olivia sono sorelle. Sirene. Non gemelle. Sono anzi molto differenti e lo spettatore se ne rende subito conto. Solo loro non se ne rendono conto. Da sempre assieme nella loro casa, che è rifugio ritmato dal moto delle onde, vivono una fusione totale. Olivia: “Io ti seguo, tu mi segui. Tu mi segui, io ti seguo. E’ cosi. Da sempre”Olga: “Fin dal primo istante”Olga e Olivia si percepiscono ”un mezzo mezzo”- mezzo pesce e mezzo donna ma anche mezzo bambino e mezzo adulto. Vivono il delicato passaggio dall’infanzia all’adolescenza e sono esseri complessi, confusi sulla propria identità.Ed ecco che la “furia”, entra nelle loro vite. La scoperta di un “altrove” al di fuori del loro rifugio, la sensazione di infinito e di infinite possibilità le invade e, irrefrenabili, partiranno alla scoperta del “mondo” rompendo il loro equilibrio per sempre. Così ha inizio il loro viaggio: un’Odissea marina che le condurrà, attraverso l’incontro con variopinti personaggi oceanici, alla scoperta della propria essenza, all’imparare la separazione, l’addio e a prendere il controllo del proprio destino. Thomas Quillardet, commissionato per l’Odyssey Festival, offre una commedia musicale breve, leggera e vivace. La furia delle sirenette è un!opera che riesce a parlare ai bambini ed agli adulti emostrare loro che non devono chiudersi in quello che pensano gli altri si aspettino da loro. Le due sorelle, come le due energie dello Ying e dello Yang scopriranno attraverso la “furia” la loro vera essenza, la loro diversità che da vergogna e dolore diviene valore in quanto unicità. Un viaggio iniziatico raccontato con penna leggera che dona lo spazio alla regia e alla recitazione di poter toccare punti di grande profondità, per tutte le età.
Note di regia
Da tempo desidero affrontare una drammaturgia tout public. Credo in un teatro in cui il pubblico sia materia stessa dell’evento teatrale, le cui immagini su palco siano costruite per ricomporsi e divenire significanti in lui. L’idea di compresenza di età di vita dif-ferenti è quindi per me una ricchezza incredibile: adulti, bambini, adolescenti, anziani; un caleido-scopio di sguardi ed animi che scoperchia i temi messi in campo dallo spettacolo, arricchendo enormemente il mio lavoro di regista. Quando ho incontrato questo testo, in maniera casuale, come i migliori incontri, lo ho quindi imme-diatamente amato e ho trovato pasta per il mio immaginario.Sono molti gli elementi che mi legano a questa vicenda. Il rapporto simbiotico con una sorella estremamente differente, il viaggio, la rottura del legame, il senso di tradimento verso di lei ma di appropriazione di me stessa sono momenti di vita che ho esperito e che trovo raccontati da Thomas Quillardet in maniera vivace ed intelligente. Una scrittura per l’infanzia che lascia ampio margine all’immaginario adulto. E poi il legame con il mare, mio bacino di immaginazione fin dall’infanzia e mio campo di esplorazione subacquea.Gli spazi marini si offrono come mondo sommerso tutto da inventare. Le profondità e vastità ocea-niche sono l’altrove sconosciuto, dove poter disegnare in libertà il viaggio iniziatico di queste sorel-le sovrannaturali. La mia intenzione è quella di approfittare di questo universo acquoreo in maniera fantastica e non descrittiva. Il mare, così come l’immaginario fiabesco legato al mondo delle sirene sarà rivisitato da me In primis a livello cromatico. Mi immagino un rifugio candido, interamente bianco in cui vivono due esseri perlacei. Un guscio d’ostrica in cui la luce regola il tempo e il respi-ro delle due sirene e, al di là di questo contemplativo nido, il mondo del colore, il nero della tempe-sta, le fluorescenze del plancton e intuizioni cromatiche che rimandino ad un “altrove” indefinito e estremamente attraente.L’opera di Quillardet è una commedia musicale, la dimensione sonora costella l’Odissea ma lo facon discrezione e con con testi di grande ironia. La mia scelta è quella di amplificare questo aspetto sonoro creando un vero proprio universo in cui immergere pubblico e personaggi. Il lavoro prevede una scrittura sonora originale che spazi in maniera trasversale dalla musica concreta alla twerk mu-sic. Questo mondo sonoro, variegato come le profondità marine, lavorato assieme al musicista e produttore genovese FiloQ in improvvisazione con gli attori sarà centrale e darà corpo, voce e sono-rità ai singolari incontri oceanici.
Tournée
MILANO | 1- 6 APRILE 2025 | TEATRO ELFO PUCCINI | PRIMA ASSOLUTA NAZIONALE
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