[Parte II]

studio a partire da IMAGINATION DEAD IMMAGINE di Samuel Beckett
con Giulia Messina e William Caruso musiche originali Vincenzo Quadarella disegno luci Stefano Barbagallo regia e drammaturgia Auretta Sterrantino assistente alla regia Elena Zeta scenotecnico Fabio Crisafulli osservatorio critico e ufficio stampa Vincenza Di Vita Ph. Giuseppe Contarini in coproduzione con QA-QUASIANONIMAPRODUZIONI


Note di regia 

Lui e Lei. E una rotonda. Tutta bianca. Nessuna entrata. Nessuna uscita. Solo il tempo che si muove finito e infinito, avanti e indietro, in un unico istante. Frantumi che scorrono fluidi si sovrappongono e si susseguono, in una costante rincorsa che non trova respiro. Tutto è chiuso come in un mirino, come in un piccolo spioncino che proietta il nostro sguardo su due esistenze tanto concrete quanto indefinite. Non importa chi sono o da dove vengono. Lo studio prende le mosse dalla prosa breve di Samuel Beckett Immaginazione morta immaginate e segue il percorso tracciato con Cenere. Dalla terra desolata di matrice eliotiana, popolata da un unico indefinito personaggio sempre in dialogo con il pubblico, ci spostiamo in uno spazio chiuso e definito. Qui i paesaggi non cambiano neanche nell’immaginazione, se non tra un prima e un dopo. Immaginare che l’immaginazione sia morta si rivela oggi suggestione concreta, in un mondo che sempre più si sta abbandonando a un’alta definizione che non è frutto di attenta analisi ma solo di tecnologia: l’immagine non nasce più da noi ma è calata dentro di noi dall’esterno, perdendo così tutti i suoi connotati e divenendo dato. Ancora una volta in un’atmosfera post catastrophe, veniamo proiettati in uno spazio altro, in cui ciascuno di noi ha molto di sé da riconoscere. Questione di tempo. Si tratta di un lavoro pensato in continuità a Cenere − prima parte del dittico Per una poetica dell’impossibile − e concepito dunque a pianta circolare per essere portato in scena ancora una volta in mezzo al pubblico, in modo da favorire la totale immersione dello spettatore nelle atmosfere della messinscena.


Tournée

8 SETTEMBRE 2021 | MESSINA | CORTILE TEATRO FESTIVAL, AREA IRIS


Galleria


Rassegna Stampa
Milena Romeo, Gazzetta del Sud

“Una scrittura che mantiene la sua essenza letteraria rispetto alla messa in scena, che ha forza in sé e non chiede il compiacimento del pubblico né il coinvolgimento emotivo degli attori. Molto curato il lavoro sul corpo, la gestualità si trasforma in vera coreografia incarnata dai danzatori narranti e rende flessibile e flessuosa la recitazione”.