Scritto da Tommaso D’Alia, Giovanna Malaponti, Valerio Castriziani
con Valerio Castriziani e Tommaso D’Alia
Foto di scena Paolo Porto
Regia Tommaso D’Alia
prodotto da Maurizio Puglisi per Nutrimenti Terrestri
Miglior Spettacolo 2023 al “Festival Strade Diverse Roma Capitale” – Miglior Spettacolo 2024 per Arti e Spettacolo – Menzione Speciale nell’edizione 2024 di Catania Palco Off, Menzione Speciale allo Stockholm Fringe Festival 2024, Menzione Speciale al Gothenburg Fringe Festival 2024, Menzione Speciale al Reykjavick Fringe Festival 2024.
sinossi
“Futti futtitinni ma non ti fari futtiri” è un ritratto della Sicilia che affronta temi di
unione e disunione, cercando di evadere dai pregiudizi sociali e di costruire un
pensiero più ampio, radicato nella quotidianità.
Parla di Mafia, ma anche di nonna Pia, di morti e di vivi che lottano per un
futuro diverso. Un testo che salta continuamente tra passato e presente, mettendo
a confronto la vera mafia con quella quotidiana. In questo viaggio, la Sicilia emerge
come terra di cibo, bellezza e contraddizioni.
Goethe scriveva: “L’Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna”.
La Sicilia è la chiave di tutto, con la sua purezza, la sua morbidezza, la sua armonia
tra cielo, mare e terra. L’arancino diventa simbolo di un’esperienza che parte dal
calore della terra e della famiglia, ma che si scontra anche con le ombre del
quotidiano. Una riflessione intensa, senza filtri, accompagnata dalla musica dal vivo,
parte integrante, che racconta la lotta per un domani diverso.
note degli autori
Tutto nasce dall’arancino che hai tra le mani mentre sei sulla Caronte, oltrepassi
lo stretto, di fronte a te la Sicilia: croce e delizia d’Italia. Terra di cibo, terra di
bellezze, terra di mafia. Dai il primo morso: riso, piselli e ragù.
Chiudi gli occhi e vorresti che la Sicilia fosse come quell’arancino caldo che ancora
ti fuma in mano. Unto, croccante e condito. Poi, il secondo morso:
l’arancino si sta freddando, tra poco sbarcherai. Mamma, cucina, parenti.
Infine, il terzo morso: apri gli occhi, prendi i bagagli e ti prepari a scendere.
Sei a casa. Sono a casa.
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