di Alessio Bonaffini 
ispirato a Jean-Paul Sartre
diretto e interpretato da Alessio Bonaffini
Produzione Gigi Spedale per Nutrimenti Terrestri in collaborazione con LATITUDINI


Note di regia

EROSTRATO è un caso clinico, una specie di Roquentin impazzito per eccesso di lucidità. 
Questo personaggio dostoevskiano, voyeur, masochista e paranoico, esprime forse più a fondo di ogni altro la profonda repulsione di Sartre per ogni forma di malafede, cioè il modo in cui gli uomini recitano la commedia sociale quando entrano “nell’esercito delle loro funzioni”.  Erostrato coinvolge nel suo rifiuto la dimensione stessa della socialità e dei rapporti umani fino alle estreme conseguenze del nichilismo distruttivo e autodistruttivo.


Galleria

Rassegna Stampa

Giusi Arimatea, Infomessina

[…] Mettere in scena il vuoto come condizione esistenziale è un’operazione complessa. Si rischia di teatralizzare il disagio, sfrondandolo così delle venature umane che lo universalizzano e lo eternano. Alessio Bonaffini ha tuttavia concentrato una vita ricorrendo unicamente al sé più vero, e al teatro ha affidato il compito di darle visibilità. Insinuandosi, per far ciò, tra le pagine di uno dei maggiori esponenti del cosiddetto esistenzialismo ateo, Jean Paul Sartre. (..) “Erostrato” è un elegante dramma che lascia fuori dalla porta gli sfavilii del Natale e da una fessura sbircia gli antri tenebrosi dell’io. Ecco, quella fessura è il teatro. La capacità metamorfica della filosofia sartiana ha permesso il miracolo. Alessio Bonaffini ha raccolto e vinto la sfida, capace com’è di giocare sul piano interpretativo la partita della rinuncia. Ovunque andasse e ovunque si posasse, il suo corpo dipingeva un disagio. La voce privilegiava ora tinte tenui ora forsennatamente imprimeva sulla tela le più fosche tinte del suo personale sentire. […]

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